Euskadi-Murias, team manager Odriozola: “Il sogno è correre il Tour con una squadra completamente basca”
Il ciclismo basco si prepara a ritornare nel ciclismo che conta con la Euskadi Basque Country – Murias. Per la stagione 2018 la formazione continental diretta da Jon Odriozola ha programmato il salto nella categoria Professional. Questa promozione consentirà al team di poter ottenere l’invito per gare WorldTour come la gara di casa, il Giro dei Paesi Baschi, o la Vuelta a España. L’uomo dietro a questo progetto si è concesso ai microfoni di Pez Cycling, raccontando i piani, le aspettative e le generalità che la squadra assumerà a partire dalla prossima stagione.
Una delle difficoltà che ha spinto – sicuramente grazie anche a un proporzionato supporto di tipo economico – il manager basco a fare il salto di categoria è l’incertezza che aleggia attorno al mondo delle continental. “Quando sei una squadra continental sei fuori dal radar per la maggior parte delle persone – sono le prime parole di Odriozola – Non ottieni la stessa attenzione dai media. Quando si lavora in un team di WorldTour, come ero con Euskaltel-Euskadi, tutto è molto semplice. Hai i soldi e non hai sempre bisogno di inseguire gente per dei favori. La realtà del ciclismo al più basso livello è molto diversa. Meno hai, più devi lavorare per far funzionare le cose”, fa sapere il basco.
Il team manager spagnolo continua trattando della nebulosa galassia delle squadre continental. Odriozola ritiene che servano restrizioni nell’ingaggio dei corridori e che questi team si affranchino a compagini più grandi. “Credo che le squadre continental dovrebbero esistere solo come team di sviluppo o associate collegati a squadre Professional o WorldTour. A mio parere dovrebbe essere una categoria riservata a corridori giovani. Sarebbe pericoloso avere un limite di età fissato a 23 anni, perché sicuramente ci sono venticinquenni che si stanno ancora formando e sviluppando come corridori. Dovrebbe essere un livello della piramide che si collochi a metà tra il ciclismo amatoriale e il professionismo”, sottolinea l’iberico.
Il quarantaseienne affronta questa nuova sfida con l’obiettivo di far crescere il movimento basco attraverso la formazione di giovani atleti. “Il nostro obiettivo è quello di creare campioni futuri e portarli al Tour de France e rimettere il ciclismo basco sulla mappa del ciclismo mondiale”, spiega Odriozola. Un progetto che risvegli non solo il mondo delle due ruote, ma un’intera regione che per alcuni anni non ha avuto un’adeguata espressione del suo calore: “Non solo una squadra di ciclisti, ma il nostro sarà un progetto che finalizzato a catturare lo spirito della gente, che si tratti di appassionati o meno”, spiega il team manager.
L’ambizione dell’ex Banesto non si ferma qui e guarda avanti nel tempo: “Il nostro obiettivo è che questo progetto abbia una lunga durata. Se otteniamo un grande investimento da uno sponsor, questi soldi non verranno spesi per una stella, ma verranno spesi per garantire la continuità della squadra. Vogliamo che questo progetto duri almeno vent’anni. Ecco perché dobbiamo essere pazienti”, aggiunge.
Una delle ambizioni del dirigente basco è quella di poter un giorno gareggiare di nuovo il Tour de France con una squadra completamente basca. “Sogniamo di correre, prima o poi, il Tour de France con una squadra completamente basca, perché questa gara ha un posto speciale nel cuore dei nostri tifosi. Vogliamo essere diversi da altre squadre a questo proposito. Sebbene il successo sia sempre benvenuto in ogni squadra, la nostra filosofia non è e non si rivolge alle vittorie”, chiarisce.
Per il presente, un’idea è ben chiara: “L’idea è che il progetto si concentri sui ciclisti baschi. Naturalmente abbiamo anche ipotizzato l’opzione di accettare atleti che hanno avuto la loro formazione ciclistica nei Paesi Baschi o con squadre basche. Ciò potrebbe certamente aprire ulteriori possibilità in termini di firme. Non accetteremo corridori stranieri: questo è certo”, conclude Odriozola.
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